Benvenuti in un nuovo articolo di Padroni di Casa, il portale con tanti anni di esperienza quando si parla di mercato immobiliare o di lavori edilizi oppure ancora di acquistare o affittare una nuova casa o della scadenza del contratto di locazione. Il nostro sito con un po’ di pazienza, tanta determinazione e del tempo libero, vi potrà far riuscire ad imparare come si usano tutti gli elettrodomestici grazie alle migliori recensioni! Inoltre, nel nostro portale vengono elencati una serie di consigli che possono aiutare a organizzare al meglio un trasloco. Grandissimo spazio anche per le guide che riguardano la gestione dei problemi condominiali, come ad esempio: la gestione dell'antenna condominiale o le Spese condominiali per l'inquilino. Ma oggi di cosa parleremo?
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- Prezzi al Mq prefissati
- Contratto agevolato, canone concordato e IMU
- Caratteristiche e normativa per dichiarare il reddito da locazione
- Cedolare secca per i proprietari di appartamento
- Agevolazioni fiscali per il canone concordato
- Registrare la locazione presso l’Agenzia delle Entrate
- Come si stabiliscono i canoni concordati?
- Comuni ad alta densità abitativa e agevolazioni fiscali
- Documento di pagamento e Modello F23
- La diversa durata della locazione commerciale
In questo articolo parleremo di contratto agevolato di locazione, detto anche 3+2 (legge 431 del 1998) che ha durata minore rispetto ai contratti di locazione liberi (4+4); sono infatti di 3 anni e si può rinnovare per altri 2.
Prezzi al Mq prefissati
Per poter stipulare questi tipi di contratti è necessario possedere specifici parametri di prezzo al mq, perché esistono accordi tra le maggiori associazioni dei proprietari e le maggiori associazioni degli inquilini.
Ogni Comune è provvisto di tabelle indicanti il prezzo al mq in base alla zona dove è locato l'immobile.
Con il contratto di locazione agevolata, solitamente il canone di locazione così calcolato risulta essere più basso del canone di una libera contrattazione delle parti.
Vantaggi del contratto agevolato con cedolare secca
I vantaggi dei contratti di locazione agevolati sono invece i seguenti:
- Durata minore,
- si riducono i tassi d'imposta, con notevoli risparmi: oltre al 15% in meno da dichiarare ai fini Irpef, come per contratti 4+4, è prevista una ulteriore detrazione del 30%,
- Risparmio sull'imposta di registro al momento della registrazione: per i normali contratti si paga il 2% sul canone annuo, con i contratti di locazione a canone "calmierato" si verserà il 2% sul 70% del canone annuo,
- In alcuni Comuni italiani l'aliquota ici è molto conveniente per i proprietari che stipulano contratti 3+2,
- il conduttore, se appartiene a determinate categorie (studenti o giovani coppie), potrebbe ottenere sgravi fiscali se non supera un determinato reddito.
Il contratto agevolato è infine conveniente, quando il canone di locazione annuo non è inferiore di oltre il 20% rispetto al canone a prezzo di mercato.
Contratto agevolato, canone concordato e IMU
Anche questo particolare tipo di contratto di locazione può essere considerato contratto agevolato e presente diversi vantaggi sia per il locatario sia per il locatore. Le locazioni di questo genere sono stipulate tenendo conto di specifici accordi stipulati tra le associazione di inquilini e i locatori, che prevedono il pagamento da parte dell’inquilino di un canone agevolato, quindi minore rispetto ai prezzi di mercato. Per calcolare la somma di denaro riferita al canone annuo è necessario conoscere alcune informazioni, che sono illustrate nell’elenco che segue.
- Individuare il tipo di convenzione che il Comune dove si trova l’immobile attua.
- Stabilire la zona di appartenenza della struttura, il Comune generalmente divide il suo territorio in diverse zone.
- Individuare la sub-fascia in cui l’immobile si trova.
- Moltiplicare i mq dell’immobile per i valori minimi e massimi espressi in euro annui al mq riferimenti a quella determinata zona e sub-fascia. In questo modo si calcolerà sia il canone d’affitto annuo sia quella minimo che può essere richiesto in quella specifica zona.
Il contratto a canone concordato deve essere registrato non oltre 30 giorni dalla data in cui è avvenuta la stipula tra le parti interessate. Bisogna essere in possesso di una duplice copia del contratto firmato e corredato di marca da bollo, il modello 69 e una copia dell’avvenuto pagamento dell’imposta di registro. Quest’ultima rappresenta il 2% calcolato sul 70% del canone di affitto annuo e si può comodamente pagare in banca o alla posta con il modello F23.
Continua a leggere il nostro articolo sul contratto agevolato.
I vantaggi del locatore nei confronti degli affittuari (anche studenti universitari). Ecco le agevolazioni fiscali
Com’è stato già detto in precedenza questa particolare forma di locazione agevolata presenta diversi vantaggi a carico del locatore e proprio per questo negli ultimi tempi il suo utilizzo è notevolmente aumentato. Nell’elenco che segue sono illustrati i vantaggi del locatore.
- Nel caso in cui l’immobile affittato si trovi in una zona del Comune considerata ad alta tensione abitativa, il locatore potrà detrarre il 40,5% dalla dichiarazione del canone annuo.
- Durata minore rispetto ai contratti tradizionali, in questo caso la formula contrattuale prevede tre anni rinnovabili per altri due.
I vantaggi dell’inquilino sono riferiti in particolar modo al pagamento di un canone inferiore ai prezzi di mercato e la detrazione dell’Irpef nel caso si tratti dell’abitazione principale.
Speriamo che questo articolo sul contratto agevolato ti sia stato utile.
Caratteristiche e normativa per dichiarare il reddito da locazione
La locazione di un immobile, dovrebbe comportare obbligatoriamente la stipula e la successiva registrazione di un contratto d'affitto, con il conseguente versamento delle imposte del reddito da locazione. In casi di evasione, soprattutto ad opera dei proprietari dell'abitazione che viene affittata a terzi, sono però diffusissimi; basti pensare alle numerose stanze affittate in nero a studenti universitari ogni anno nelle maggiori città italiane oppure ai falsi contratti di comodato d'uso sempre più diffusi e adoperati.
La regolare registrazione di un contratto dovrebbe dunque essere in definitiva la norma, che in tantissimi casi invece non viene rispettata. A seconda delle esigenze economiche e di altra natura del singolo acquirente di una casa esistono inoltre diversi tipi di contratto registrabili. I contratti d'affitto variano a seconda di diversi parametri e soprattutto in base alla destinazione d'uso dell'immobile; le dinamiche di contrattazione cambiano, ad esempio, notevolmente se si tratta di un'immobile ad uso abitativo o commerciale.
Il contribuente potrebbe inoltre, per eventuali e ulteriori verifiche, impugnare l'accertamento in merito all'immobile oppure decidere di rifiutare lo stesso procedimento.
Per pagare le imposte del reddito da locazione, sono possibili due strade: l'imposta dei redditi tout court e la cedolare secca.
La prima rientra in un regime di tre elementi: l'imposta del reddito da locazione, l'Irpef e l'imposta di bollo.
A questa si applicano aliquote diverse e progressive, così strutturate:
- Per chi dichiara, nel 2013, un reddito da 0 a 15.000€, l'aliquota è parti al 23% del reddito da locazione.
- Per chi dichiara da 15.000,1€ a 28.000€, l'aliquota è del 27%. Si dovrà quindi pagare 3.450€ più il 27% rispetto il reddito che supera i 15.000€
- Per chi dichiara da 28.000,1€ a 55.000€, l'aliquota è del 38%. Quindi l'Irpef sarà 6.960€ più il 38% di quanto eccede i 28.000€
- Per chi dichiara da 55.000,1€ a 75.000€, l'aliquota è del 41%. L'Irpef sarà 17.220€ più il 41% di quanto eccede il tetto dei 55.000€
- Oltre questa soglia, l'Irpef è di 25.420€ più il 43% del resto.
A questo valore si deve aggiungere il costo dell'imposta di bollo (14,62€ per ogni foglio usato nella documentazione).
Cedolare secca per i proprietari di appartamento
In alternativa, è possibile utilizzare la cedolare secca. Si tratta di un'imposta introdotta nel 2012 che ingloba tutti e tre i tributi in un'unica soluzione.
È molto conveniente visto che vede applicata un'unica aliquota (del 21% o 19% a seconda del tipo di contratto) e prende in considerazione l'intero importo del canone annuo.
Ha l'unico svantaggio di non permettere di modificare il canone mensile per la durata del contratto. Tuttavia, ha assunto nuova importanza a causa del Decreto Fornero (vedi articolo 37, comma 4 bis del Testo Unico Imposte del Reddito da locazione) che ha diminuito dal 15% al 5% l'abbattimento forfettario del reddito da locazione da pagare col metodo tradizionale (il primo esaminato).Alla luce di questo, la convenienza della cedolare aumenta esponenzialmente: se prima era vantaggiosa solo per grandi cifre e numerosi appartamenti, oggi è il caso che tutti chiedano al proprio commercialista di calcolarne l'effettiva utilità.
Le sanzioni per il mancato pagamento dell'affitto
Le principali sanzioni amministrative applicabili alle imposte sul reddito da locazione sono le seguenti:
sanzioni dal 240 al 480 % dell'ammontare delle imposte dovute, con un minimo di 258 euro in caso di omissioni;
sanzioni dal 100 al 200 % dell'imposta sul reddito da locazione più alta o della differenza del credito, se indicato nella dichiarazione dei redditi con valore inferiore o superiore rispetto a quello effettivo.
Agevolazioni fiscali per il canone concordato
Il contratto di locazione, può comprendere diverse tipologie di accordo. Vi è innanzitutto il protocollo ad uso abitativo, la cui espressione maggiormente nota è il cosiddetto contratto libero, caratterizzato da una forma che prevede la durata obbligatoria di quattro anni rinnovabili per almeno altri quattro anni, senza benefici fiscali di alcun tipo per nessuno dei contraenti.
Gli altri modelli di riferimento si definiscono concertati e possono essere anch’essi dello stesso tipo del precedente, ad uso transitorio o ad uso di studenti universitari. Tuttavia entrambi (i contratti liberi così come quelli concertati) rispondono alla disciplina prevista dalle legge 431 del 1998, che regola per l’appunto tutte le locazioni degli immobili ad uso abitativo.
Continuiamo il nostro articolo sulle agevolazioni fiscali per il canone concordato.
Tornando ai contratti concertati, quelli per immobili destinati ad essere abitati, si avvalgono solitamente della formula del 3+2 (meno frequentemente al 4+4) e godono di agevolazioni fiscali non indifferenti per proprietari e inquilini.
Quelli ad uso transitorio, in quanto rispondenti a necessità momentanee, hanno durate brevi che variano da un minimo di un mese fino a un massimo di diciotto; mentre i contratti per studenti universitari passano da una durata minimale di sei mesi a una massimale di trentasei.
I contratti per studenti prevedono agevolazioni fiscali per il canone concordato a vantaggio del proprietario, tra cui una riduzione dell’imposta di registro pari al 30% e una riduzione IRPEF sul canone annuo che arriva quasi al 60%. Rimane a carico del proprietario il costo relativo all'IMU, il cui calcolo deriva dai dati della visura catastale eseguita.
I modelli utilizzati per canoni relativi ad immobili destinati ad uso diverso da abitazione non rientrano più nella disciplina della legge 431, bensì nella 392. Tra questi abbiamo i contratti ad uso commerciale, quelli ad uso professionale, ad uso promiscuo o ad uso di attività alberghiere.
Registrare la locazione presso l’Agenzia delle Entrate
La legge obbliga ad effettuare la registrazione di ogni contratto di locazione che superi i 30 giorni non continuativi; questo significa che affittare una casa per 4 anni o prenderne una per trascorrervi le vacanze ha, per il nostro ordinamento, lo stesso significato. Questa breve guida viene incontro a quanti abbiano l’esigenza di comunicare questa pratica alla Pubblica Amministrazione, indicando l’ente che deve essere informato, in che modo e in quali tempi.
La registrazione della locazione va fatta all’Agenzia delle Entrate, in uno dei seguenti modi:
- su internet: metodo comodo e veloce, bisogna seguire la procedura guidata posta nella sezione apposita del sito (agenziaentrate.it); via facoltativa per buona parte degli affittuari, diviene la sola possibile per quanti abbiano più di 100 locali dati in affitto;
- presso l’Agenzia: l’interessato si reca direttamente presso gli sportelli dell’ente per la consegna delle pratiche; per la registrazione occorre compilare il Modello 69, facendo attenzione ad indicare la modalità di pagamento dell’imposta utilizzata;
- tramite intermediari: quanti non vogliono avere a che fare con la burocrazia possono affidarsi ad un delegato abilitato, si tratta in genere di figure professionali o di entità come CAF o associazioni di categoria.
Le imposte sulla registrazione
Come per buona parte delle pratiche burocratiche, registrare la forma contrattuale non avviene gratuitamente ma prevede un’imposta che può essere pagata in una delle seguenti formule:
- il regime ordinario; richiede il pagamento del bollo e dell’imposta di registro; è una modalità utilizzabile per tutti i tipi di contratto;
- il regime sostitutivo; come indicato da nome, è in sostituzione del metodo precedente; la scelta del suo utilizzo spetta all’affittuario e prevede la sostituzione del bollo e dell’imposta con una cedolare secca. Il sostitutivo è contemplato solamente per le locazioni ad uso abitativo ed esclude gli affitti per attività di impresa, arti o professioni.
Non bisogna dimenticare infine che questa pratica deve avvenire entro 30 giorni dalla firma dell’accordo; un ritardo nella procedura comporta automaticamente una penale dal peso proporzionale al numero di giorni di ritardo.
Come si stabiliscono i canoni concordati?
Sappiamo che ci sono delle agevolazioni fiscali per il canone concordato ma cos’è il canone concordato?
Vi illustriamo, qui sotto, un esempio di autocertificazione di un contratto d’affitto a canone concordato. Ricordiamo che la dichiarazione è regolamentata dalla legge 431/’98 art.2 commi 3-4-5 .
Il calcolo dell’aggiornamento
Il canone di locazione non è fisso, ma è previsto un aggiornamento periodico, su base annuale. Il calcolo è basato sull’adeguamento agli indici ISTAT, ed è attualmente possibile eseguirlo automaticamente via internet o utilizzando appositi programmi di calcolo. E’ necessario, prima di effettuare il calcolo dell’aggiornamento del canone , reperire la tabella con gli indici ISTAT aggiornati; stabilire il mese di riferimento; calcolare il 75% di tale indice (nel caso di contratti ad equo canone); calcolare l’Imposta di Registro aggiornata; accertarsi se nel contratto sono previsti gradini o scalette che modificherebbero il calcolo; verificare se il contratto di affitto è, per l’anno in corso, da sottoporre al regime di cedolare secca. Bisogna anche calcolare se l’adeguamento è fatto prima della scadenza annuale del contratto oppure in ritardo, nel qual caso bisognerà calcolare anche il rateo sul canone di affitto.
Infine, è opportuno inviare una lettera di “futuro aggiornamento” e anche una lettera di “comunicazione di adeguamento Istat” tramite raccomandata A.R. Questo perché, pur essendo la legge abbastanza chiara, le sue interpretazioni rendono l’aggiornamento del canone di locazione un’impresa abbastanza complessa.
Quando si decide di prendere una casa, o nel caso soprattutto di studenti, una casa in affitto, oltre alla complicata ricerca dell'abitazione stessa, è inoltre necessario essere a conoscenza delle norme che regolano i contratti di locazione.
È infatti indispensabile sottoscrivere un contratto di locazione con il proprietario di casa o con l'agenzia immobiliare che si occupa dell'affitto della casa. I contratti di locazione sono inoltre regolamentali dalla legge 431/98 sulle locazioni degli immobili.
Esistono altresì diverse modalità di stesura. Per evitare imprevisti spiacevoli, è quindi fondamentale informarsi prima di firmare un contratto d'affitto in modo tale da scegliere quello più adatto alle proprie esigenze, come quello a canone concordato che prevede, appunto delle agevolazioni fiscali per il canone concordato.
Tipologie di locazione con agevolazioni
Il Decreto del Ministro delle Infrastrutture del 14/7/2004, prevede che anche per i Comuni è ora possibile stipulare contratti di locazione con un canone concordato, anche per periodi transitori brevi (fino a 18 mesi) con delle agevolazioni fiscali per il canone concordato
Le principali locazioni sono:
- Contratti di durata 3+2 anni di rinnovo obbligatorio (salvo facoltà del locatore di negarlo per i motivi indicati nell'art. 3 della legge 431/98).
- Contratti per studenti universitari
A differenza della Locazione a Canone libero, questi contratti durano meno (tre anni più due di rinnovo automatico alla prima scadenza).
Sconti fiscali per gli affitti a canone concordato
Per incentivare la proprietà vengono proposti tre sconti fiscali per l'affitto a canone concordato:
- L'imponibile Irpef (la parte del canone che va dichiarata sul 730 o sull'Unico) è del 59,5%, anziché l'85% ordinario;
- L'imposta di registrazione (che proprietario e inquilino devono di norma pagare metà per uno) è dell'1,4% annuo sul valore del canone, anziché del 2%;
Comuni ad alta densità abitativa e agevolazioni fiscali
Le agevolazioni fiscali per il canone concordato sono previste, solo per i proprietari (e gli inquilini) degli immobili situati nei Comuni ad alta tensione abitativa. Non sono previste agevolazioni Irpef o riduzione dell'imposta di registro per le locazioni transitorie, la cui convenienza per il locatore pertanto, è legata unicamente alla breve durata del contratto
La caparra confirmatoria
Nei casi in cui avvengono delle compravendite immobiliari, al momento stesso della conclusione del contratto di vendita preliminare, viene versata la cosiddetta caparra confirmatoria, ovvero una somma di denaro versata al venditore come conferma dell'impegno assunto.
Secondo quanto previsto dal Codice Civile, art. 1385 comma 1, nel caso in cui la parte che ha versato la caparra confirmatoria adempie all'obbligo preso firmando il contratto, l'altra parte sarà obbligata a restituirla o scalarla dalla somma dovuta.
Nel caso in cui, invece, la parte che ha versato la caparra confirmatoria risulta inadempiente, la controparte potrà rescindere il contratto e trattenere la caparra.
Se invece a risultare inadempiente sarà la parte che ha ricevuto la caparra confirmatoria, questa dovrà restituire alla controparte il doppio di quanto aveva ricevuto, così come previsto dall'artico 1385 comma 2 del Codice Civile.
Valore
Di norma il valore della non supera il valore del 20% del prezzo totale della compravendita immobiliare: il saldo verrà pagato al momento del rogito, quando verranno anche consegnate le chiavi dell'immobile.
Nel caso in cui si decida di versare una somma maggiore come caparra confirmatoria prima del pagamento del rogito, conviene comunque trascrivere il contratto preliminare ed eventualmente effettuare una fideiussione bancaria a garanzia dell'operazione. Infatti, in questo modo, la trascrizione del contratto preliminare permette di ottenere la restituzione della caparra confirmatoria qualora il contratto vero e proprio non dovesse andare a concludersi nei termini stabiliti in sede di accordo preliminare.
La locazione per studenti
Il contratto di locazione per studenti è disciplinato dalla legge 431 del 1998, che sancisce una serie di modalità che rendono questo tipo di atto più fruibile per questa particolare categoria di affittuari. Date le esigenze specifiche di chi studia fuori sede, un universitario avrà la possibilità di stipulare affitti meno vincolanti nei tempi e con costi inferiori, purché siano soddisfatti tutti i requisiti per godere di queste agevolazioni. Vedremo a seguire quali siano questi presupposti e i vantaggi e gli svantaggi di tale pratica, sia per l’affittuario che per il conduttore.
E’ possibile stipulare un contratto di locazione per studenti solo se sono rispettati i seguenti presupposti:
l’appartamento deve essere collocato in un comune comprendente un’università o esserne limitrofo, e devono essere previsti degli accordi territoriali che prevedano questo tipo di formule contrattuali;
il futuro inquilino deve avere la residenza in un comune differente da quello dell’immobile.
L'affitto per studenti differisce da quello tradizionale per durata e costi, e consiste in:
una validità che va dai 6 mesi ai 3 anni, rinnovabile e sottoscrivibile dal singolo studente, da gruppi di universitari o da imprese per il diritto allo studio;
il canone dell’affitto è regolato dalle specifiche norme e clausole territoriali;
il modello di contratto è sempre definito dagli accordi territoriali;
l’atto di affitto è considerato a canone calmierato con possibilità di usufruire degli incentivi fiscali, purché sia rispettato il modello di contratto.
Vantaggi e svantaggi nella locazione per studenti
Questo tipo di accordo presenta una serie di vantaggi e svantaggi che riguardano sia l’inquilino che il proprietario dell’appartamento.
Chi è in affitto ha i seguenti benefici:
il costo è inferiore rispetto ad un affitto tradizionale;
l’Imposta di Registro è ridotta del 30%, che scende dal 2 all’1,4% del canone annuo, ciò rappresenta un vantaggio per lo studente perché spetta a lui il pagamento di metà della tassa;
se il reddito non supera una certa soglia, l’universitario gode di un ulteriore sgravo fiscale.
L’affittuario dell’immobile vede:
un aumento anticipato del canone di locazione a seguito di una minore durata del contratto;
sommando le agevolazioni, un pagamento complessivo del solo 59,5% del canone annuo;
la medesima riduzione dell’Imposta di Registro di cui beneficia l’affittuario.
Documento di pagamento e Modello F23
I codici F23 del contratto di locazione vanno inseriti nell'omonimo modello: il documento è un foglio precompilato diviso in sezioni che viene utilizzato per il pagamento di imposte, tasse e sanzioni e per versamenti alle agenzie degli atti, delle dogane e del territorio.
L'F23 è diviso in tre sezioni, dedicate ciascuna ad una tipologia di dati:
La prima parte del modulo è riservata ai dati anagrafici del singolo o dei due soggetti del contratto, corrispondente nel nostro caso alle informazioni sul locatario e sul conduttore;
La seconda è dedicata all'identificazione dell'ufficio responsabile e ad altri dati come il numero, la causale e l'anno del contratto;
La terza ed ultima consiste in una serie di righe dove vanno trascritti i codici relativi al contratto; per permettere l'utilizzo dell'F23 in più campi lo schema è aperto, lasciando alla cura di chi lo compila il non commettere errori nel riportare la sequenza alfanumerica.
Codici F23 per locazione
Pubblichiamo a seguire l'elenco dei codici F23 del contratto di locazione:
- 107T: imposta di registro per affitti pluriennali;
- 108T: imposta di registro per affitti di terreni agricoli o fondi rustici;
- 109T: imposta di registro per il comodato di uso gratuito;
- 110T: imposta di registro per il subentro dell'affittuario o del proprietario;
- 112T: imposta di registro per gli anni successivi al primo;
- 113T: imposta di registro per il termine anticipato del contratto di affitto;
- 114T: imposta di registro per prorogare o rinnovare il contratto;
- 115T: imposta di registro per gli affitti inferiori ai 2 anni o per la prima annualità;
- 671T: sanzioni per la registrazione effettuata oltre i 30 giorni;
- 731T: interesse per la registrazione effettuata in ritardo;
- 964T: tributi speciali
La diversa durata della locazione commerciale
Si definisce “contratto di locazione commerciale” ogni atto di affitto in cui il bene interessato abbia una destinazione differente dall’uso abitativo. Questa pratica è disciplinata dalla legge 392/78 che ne stabilisce i termini e le modalità per rescinderlo; poiché la normativa sull’argomento è poco esaustiva, la legge è stata integrata dalla giurisprudenza che ne ha esplorato nel tempo i vari aspetti.
Il comma 5 dell’articolo 27 sancisce che la durata del contratto di locazione commerciale è stabilita dalle due parti, purché siano rispettati i termini minimi ed esso non superi i 30 anni. Sempre lo stesso articolo differenzia la i tempi minimi perché un affitto sia valido, a seconda dell’utilizzo che fa l’affittuario dell’immobile.
Hanno durata minima di 6 anni, più altrettanti di rinnovo obbligatorio, quegli affitti di immobili destinati a:
uso commerciale, artigianale, industriale o per il lavoro autonomo;
attività in ambito turistico, culturale, ricreativo, scolastico o di assistenza.
Sono invece di durata minima di 9 anni, le locazioni ad uso:
alberghiero;
teatrale.
In entrambi i casi, un contratto che non rispetti questi termini viene dichiarato nullo; esso viene inoltre considerato rinnovato per tacito accordo se il locatario non invia una lettera di disdetta dell’affitto entro i 12 mesi dalla sua scadenza per la formula di 6 mesi, che diventano 18 per quella da 9.
La durata del contratto per attività transitorie
Poiché esistono attività che per loro natura non risiedono troppo a lungo nello stesso posto, il comma 5 dell’articolo 27 della legge 329/78 prevede che si possa fissare per un tempo inferiore ai 6 anni, purché nell’atto sia espressamente specificato il carattere transitorio dell’impresa. Bisogna specificare che non viene presa in esame la longevità dell’attività in se ma il tempo che le occorre per utilizzare l’immobile.
Disdire un contratto di affitto alla prima scadenza
Qualora sia nei desideri dell’affittuario, un contratto di locazione commerciale viene rinnovato obbligatoriamente a seguito della prima scadenza; l’articolo 27 della legge 329/78 stabilisce che il proprietario possa comunque rescindere l’atto d’affitto quando:
vuole utilizzare l’immobile come abitazione propria o di un familiare entro il secondo grado;
vuole avviare una propria attività commerciale;
abbattere la struttura per ricostruirla;
porre l’immobile a norma di legge ristrutturandolo.