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Dopo aver pubblicato l'articolo sulla Carta dei diritti dei bambini, oggi ci buttiamo in un nuovo argomento.

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In Italia la legge 40 del 2004 ha limitato in base a considerazioni di natura medica e morale molti aspetti della procreazione assistita; questo ha avuto ripercussioni specialmente per quanto riguarda una delle pratiche maggiormente conosciute collegate alla procreazione assistita, ovvero la FIVET in Italia.

Cos'è la FIVET e come funziona in Italia

FIVET in Italia indica la fecondazione in vitro ed embryo transfer. Si tratta di una tecnica di procreazione assistita che permette di ottenere la fecondazione dell'ovocita esternamente al corpo della donna.
In pratica l'embrione viene formato fuori dal ventre materno, e solo in un secondo momento viene trasferito nell'utero della futura madre.
Il dibattito etico che ha portato in Italia ad una legislazione restrittiva nei confronti della pratica, è conseguente al fatto che durante questa pratica viene creato un sovrannumero di embrioni destinati o ad essere scartati, o alla ricerca scientifica su di essi.

Pro e contro

Questo metodo ha una probabilità di gravidanza di circa il 28% dei cicli ovulatori femminili e tre quarti di queste arrivano al parto.

La procedura non è esente da rischi. Tuttavia le emorragie e le infezioni sono rare.

Limitazione degli embrioni

La sentenza della Corte Costituzionale 151/2009 ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l'art. 14, comma 2, della legge 19 febbraio 2004, n. 40 limitatamente alle parole "ad un unico e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre".
Pertanto è stato abrogato il punto della legge in cui il limite della produzione di embrioni superava il numero di tre.
Tale sentenza ha anche vietato la crioconservazione, la soppressione di embrioni, la fecondazione eterologa e la diagnosi pre-impianto.
Questa normativa così restrittiva in Italia obbliga molte coppie a rivolgersi all'estero per praticare la FIVET, in quanto i costi sono notevolmente inferiori, e la percentuale di casi di successo di gravidanza post-FIVET è molto più alta a causa di una tecnologia più avanzata.

Le fasi della FIVET in Italia

La FIVET è un’operazione che si contraddistingue per la sua non invasività e lo scarso impatto psicologico che ha su chi la pratica; è però suddivisa in fasi le cui tempistiche vanno rispettate scrupolosamente:

  • Si comincia con una serie di analisi volte ad accertare l’infertilità della coppia;
  • Ad orari e giorni prestabiliti, la donna deve assumere gli ormoni prescritti, sottoponendosi inoltre ad una serie di prelievi del sangue per determinare la quantità di estrogeni necessari, oltre ad un’ecografia per il monitoraggio dei follicoli;
  • Fatto questo, dietro indicazione del medico la paziente riceverà un’iniezione dell’ormone della gravidanza (l’HCG), per poi subire il prelievo degli ovociti entro 36 ore;
  • Il prelievo richiede circa 10 minuti e va abbinato alla raccolta del liquido seminale, generalmente recuperato e conservato in precedenza; il campione maschile viene trattato per aumentarne la fertilità, aumentando così le possibilità di fecondare l’ovulo.

Il problema etico della FIVET in Italia si ha appunto nella fase finale, ovvero sul numero di ovuli da fecondare: per quanto una quantità maggiore aumenti le possibilità di creare un embrione, il dilemma etico che si ha nella creazione di potenziali bambini è tuttora oggetto di aspri dibattiti.

La legge sulla fecondazione assistita (FIVET in Italia): sai come si compone?

fivet in Italia

La procreazione medica assistita (PMA) è un termine che indica le varie metodologie che permettono ad un individuo di procreare. Tali metodologie possono essere di varia natura: ormonali, farmacologiche, chirurgiche, o altro ancora.

La procreazione medicalmente assistita non va confusa con la fecondazione assistita regolata dalla FIVET in Italia, che riguarda la semplice fecondazione dell'ovulo e non tutto il processo di procreazione dell'individuo. Come detto in precedenza, erroneamente si considera sinonimo di procreazione assistita, che ha semantica ben più ampia. Per quanto riguarda i due o tre embrioni impiantati in utero, è comunque possibile, e sempre più riproducibile, il loro co-attecchimento.

Normativa: contenuti della legge FIVET in Italia

La FIVET In Italia viene regolamentata dalla legge n. 40 del 19 febbraio 2004, contenente tutte le norme in materia. A seguito della legge, che pone una serie di limiti in materia di procreazione e ricerca sperimentale sugli embrioni, in Italia è in atto un continuo dibattito, determinato dal giudizio da parte di alcuni esperti che considerano la disciplina in materia troppo restrittiva. Ma tale definizione risulta troppo ambigua per certi ambiti di applicazione.

Altri concetti importanti espressi nella normativa sulla procreazione assistita riguardano il permesso di usufruire della copertura da parte del Servizio Sanitario nazionale, nonché la possibilità di accesso a tale pratica da parte di coppie maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, ed entrambi in vita.

Con questa legge vengono vietate l'eugenetica e la crioconservazione degli embrioni prodotti in eccesso durante la procreazione assistita, tranne che per cause di forza maggiore non prevedibili al momento della fecondazione.

La legge sulla fecondazione assistita è sempre stata causa di dibattiti, specialmente in Italia, dal punto di vista etico ma anche da quello tecnologico. I dibattiti principali relativi alla legge sulla fecondazione assistita vertono sulle tematiche della fecondazione eterologa, sulla commercializzazione degli embrioni, sul tema della maternità surrogata e su tutto ciò che concerne la produzione di embrioni con fini di ricerca e sperimentazione. In Italia tali pratiche sono vietate per l'appunto dalla legge del 19 febbraio 2004 n. 40 sulla fecondazione assistita.

In seguito a questa legge, è stato istituito un Referendum nel 2005, articolato in quattro punti. Tale referendum voleva abrogare alcuni punti della legge, a giudizio di molti esponenti politici eccessivamente restrittiva.

Il referendum non ha avuto esiti positivi in quanto non è stato raggiunto il quorum necessario.

Conseguenze

assegno maternit

A causa della ristrettezza della nostra legge, molte coppie si rivolgono presso paesi stranieri per effettuare questa pratica e non dover ricorrere alla FIVET in Italia. In particolare, la Spagna è considerata la meta ideale in quanto è permesso anche alle donne single di poter scegliere la fecondazione assistita e la donazione degli ovuli.

Per conoscere nel dettaglio la legge è possibile consultare il testo integrale

Legge 19 febbraio 2004, n. 40, Norme in materia di procreazione medicalmente assistita

Va ricordato che la procreazione assistita non è un sinonimo di fecondazione assistita in quanto assume un significato più ampio da conoscere approfonditamente.

Dove si può fare l'inseminazione artificiale in Italia? Ecco tutta la verità 

Con la sentenza storica dell’Aprile del 2016 la Corte Costituzionale ha reso di fatto legale l’inseminazione artificiale in Italia. Con quella istanza, cadde il divieto di fecondazione eterologa imposto dalla legge precedente, permettendo ora la donazione di uno o entrambi i gameti esterni alla coppia. 

Ma cosa si intende per inseminazione artificiale in Italia? Si tratta di tutte quelle tecniche di aiuto al concepimento in quelle coppie che presentano problemi per il concepimento spontaneo e non è possibile risolverli con interventi chirurgici o farmacologici. 

Queste tecniche si occupano della manipolazione di spermatozoi, ovociti e embrioni con lo scopo di produrre una gravidanza. Possono dividersi in diversi livelli da uno a tre, in base all’invasività dell’intervento e alla complessità. Le tecniche di primo livello sono considerate semplici e poco invasive, e la loro caratteristica principale è che si realizzano all’interno dell’apparato genitale femminile, mentre le tecniche di secondo e terzo livello, comportano la fecondazione in vitro, quindi molto più complessa. 

Le norme Italiane prima della sentenza

Fino all’intervento della Corte Costituzionale, la legge era molto stringente e limitante sull'inseminazione artificiale in Italia, tanto da creare una vera e propria migrazione negli altri paesi europei, molto più permissivi in termini di legge. In particolare, la legge precedente, permetteva l’utilizzo della procreazione assistita solo alle coppie dove uno o entrambi i partner fossero presenti problemi di infertilità.

Inoltre, non era possibile effettuare il congelamento degli embrioni prodotti in eccesso rispetto a quelli da impiantare e la diagnosi genetica preimpianto, che ha lo scopo di scegliere gli embrioni sani da impiantare. 

Inoltre, il divieto più importante, riguardava la fecondazione eterologa, dove sia gli spermatozoi e gli ovociti vengono donati da soggetti esterni alla coppia. 

Le tecniche consentite

Ad oggi, la nuova legge sull'inseminazione artificiale in Italia ha aperto un’ampia possibilità per tutti coloro che sognavano di diventare genitori ma avevano problemi che si scontravano con le norme, senza dover andare fuori dal Paese. 

È possibile, quindi, accedere all’inseminazione artificiale in Italia, anche se siamo una coppia fertile ma portatrici di malattie genetiche. A questo si aggiunge la possibilità di accertarsi della presenza di problemi genetici tramite la diagnosi genetica preimpianto, finora vietata nel nostro paese. 

La Corte Costituzionale ha inoltre permesso la fecondazione eterologa, detta anche ovodonazione, dove la donna può ricevere in donazione gli ovuli di una donatrice esterna alla coppia, che vengono fecondati dagli spermatozoi della coppia ricevente, dando vita quindi ad embrioni che vengono impiantati nella donna che a chiesto di avvalersi di questa tecnica. Questi trattamenti sono, però, ancora preclusi a donne single e alle coppie omosessuali. 

Un’altra problematica risolta sull'inseminazione artificiale in Italia, riguarda la crioconservazione, fino ad allora vietata, ovvero il congelamento degli embrioni non impiantati, e che potranno essere usati dalla stessa coppia in caso il tentativo non riesca o per utilizzarli in caso di nuova gravidanza. 

I numeri sull'inseminazione artificiale in Italia

Inseminazione artificiale in Italia

La decaduta dei termini di legge precedenti, ha aperto una strada enorme a tantissime persone, che prima non avevano diritto ad utilizzare l’inseminazione artificiale in Italia, portando ad un aumento vertiginoso dell’utilizzo di queste tecniche. 

Secondo le statistiche sono più di 13.000 le nascite avvenute grazie alla procreazione assistita, circa il 3% delle nascite totali in Italia. Questo dato è in continuo aumento, vista il grande numero di coppie che presentano problemi di fertilità o sono portatrici di malattie genetiche. Si tratta di più di 70.000 coppie, ovvero 3 coppie su 10 hanno problemi di questo genere e quindi potranno avvalersi delle tecniche di fecondazione assistita ora disponibili in Italia. 

Inoltre i tassi di successo sono molto alti, aggirandosi intorno al 70%, rendendo l’inseminazione artificiale in Italia, una pratica sicura, e affidabile. 

Inseminazione e Fivet sono sinonimi?

No, l'inseminazione artificiale e la Fecondazione In Vitro (FIVET, o IVF in inglese) non sono sinonimi; si riferiscono a due diverse tecniche di procreazione assistita.

  1. Inseminazione Artificiale (IA): Questa è una procedura relativamente semplice in cui lo sperma, dopo essere stato trattato in laboratorio per concentrare gli spermatozoi più vitali, viene inserito direttamente nell'utero della donna durante il periodo di ovulazione. L'obiettivo è aumentare la probabilità che uno spermatozoo fecondi un ovulo naturalmente all'interno del corpo della donna.
  2. Fecondazione In Vitro (FIVET o IVF): Questa è una procedura più complessa che prevede la raccolta degli ovuli dalla donna e la loro fecondazione con lo sperma in un laboratorio. Gli ovuli fecondati (ora embrioni) sono poi reimpiantati nell'utero della donna. Questa procedura è spesso utilizzata quando ci sono problemi più seri di fertilità o quando altre tecniche di procreazione assistita non hanno avuto successo.

Entrambe le tecniche hanno l'obiettivo di aiutare le coppie che hanno difficoltà a concepire naturalmente, ma sono utilizzate in circostanze diverse a seconda della natura del problema di fertilità.


 
 

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.