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Dopo avervi proposto l'approfondimento sulla Carta dei diritti dei bambini, oggi ci tuffiamo in un nuovo articolo. Con malasanità si intende in generale un episodio in cui si verifica una carenza della prestazione dei servizi professionali rispetto alle loro capacità che causa un danno al soggetto beneficiario della prestazione.

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Nel caso ci sentiamo vittime di malasanità, ovvero quando sentiamo che un ente preposto a curare la nostra salute o quella di terzi generi al contrario ulteriore danno fisico, se non addirittura la morte, bisogna in generale seguire il seguente iter, descritto in maniera dettagliata.

Innanzitutto va contattato uno studio legale per informarlo dei fatti accaduti e dell'episodio di malasanità subito o cui si è stato testimoni. A questo punto, lo studio legale avvierà una perizia, rivolgendosi ad un medico legale competente in materia. Attraverso tale perizia, il medico legale verifica se si tratta di un caso effettivo di malasanità e dunque se procedere nell’azione e in che modo. La perizia è fondamentale, per questo bisogna assicurarsi che il medico legale la svolga nel migliore dei modi.

Nel caso in cui la perizia risulti tale da procedere per vie legali, in quanto si è verificato effettivamente un caso di malasanità e dunque responsabilità legale da parte dell'ente indagato, si possono percorrere le strade della giustizia civile, di quella penale o e entrambe. Nel primo caso si andrà a dirimere una controversia tra parti, nel secondo si decide la colpevolezza o meno di un uomo. Compito del medico legale quello di capire al meglio la responsabilità in oggetto.

Diverse tipologie di giudizio

Giudizio penale

Quando si verifica un caso di malasanità, la vittima ha il diritto di intraprendere un’azione legale per ottenere giustizia e un eventuale risarcimento. La prima fase di questo processo richiede di presentare una denuncia-querela nei confronti dei presunti responsabili dell’accaduto, ossia di coloro che potrebbero aver agito in modo negligente o non conforme agli standard professionali, provocando un danno alla salute del paziente.

La denuncia-querela rappresenta un atto formale attraverso il quale la vittima esprime la propria volontà di procedere penalmente, descrivendo in modo dettagliato i fatti e fornendo, se possibile, tutti gli elementi probatori a sua disposizione. In questa fase, è fondamentale il supporto di un legale esperto in malasanità, poiché sarà necessario raccogliere tutte le documentazioni mediche rilevanti, tra cui cartelle cliniche, referti, esami diagnostici e ogni altro documento che possa contribuire a dimostrare l’effettiva esistenza del danno subito e il nesso causale con l’operato dei sanitari coinvolti.

Una volta presentata la denuncia-querela, il Pubblico ministero (PM) avvia un’indagine preliminare, la quale ha lo scopo di verificare la sussistenza del reato e raccogliere prove per procedere eventualmente con un processo penale. Le indagini possono includere diverse attività, come l’audizione di testimoni, l’analisi di documenti medici, la consulenza di esperti sanitari e periti e l’eventuale interrogatorio delle persone coinvolte, inclusi medici, infermieri e altri operatori sanitari. Il PM, infatti, può richiedere il parere di esperti del settore medico per comprendere se le pratiche adottate siano state effettivamente inadeguate o non rispondenti ai protocolli.

Durante le indagini, il ruolo della vittima è principalmente di attesa, poiché sarà il PM a condurre le operazioni necessarie per verificare la fondatezza delle accuse. Tuttavia, la vittima e il suo legale possono contribuire, presentando istanze di accesso agli atti e aggiornandosi sugli sviluppi del caso per eventuali integrazioni probatorie. In casi complessi, i tempi delle indagini possono essere prolungati, in quanto è necessario valutare con attenzione ogni elemento per costruire un caso solido e fondato.

Qualora le indagini preliminari confermino la presenza di un reato, il PM potrà disporre il rinvio a giudizio dei presunti responsabili, portando la questione in tribunale, dove si aprirà il processo penale. In questa sede, si svolgerà la fase dibattimentale, durante la quale le prove raccolte verranno esaminate e discusse dalle parti coinvolte.

Giudizio civile

Quando si verifica un caso di malasanità, è fondamentale che la vittima o i suoi familiari abbiano ben chiaro il percorso da seguire per ottenere giustizia e risarcimento per il danno subito. La richiesta di risarcimento danni inizia con una comunicazione formale indirizzata direttamente alla struttura ospedaliera coinvolta o all’Azienda Sanitaria Locale (ASL) competente, includendo una descrizione accurata e dettagliata dei fatti che costituiscono il presunto illecito. Questa fase è di importanza cruciale, poiché una documentazione scrupolosa consente di fornire agli enti preposti tutti gli elementi necessari per valutare l'accaduto in modo oggettivo e approfondito.

Se una persona ritiene di essere stata vittima di malasanità, o qualora si senta insoddisfatta per i servizi ricevuti all'interno di una struttura sanitaria (come può accadere in caso di negligenza medica, scarsa qualità del vitto e alloggio, incuria generale nell’assistenza, condizioni igieniche o strutturali inadeguate, attrezzature sanitarie mancanti o non funzionanti, oppure insufficienza di personale medico e paramedico), la normativa italiana prevede un iter di denuncia ben preciso. Uno dei principali strumenti a disposizione del cittadino è la possibilità di rivolgersi all’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) della struttura sanitaria o dell'ASL di competenza.

L’URP è l’organo deputato alla gestione delle relazioni con i cittadini e rappresenta il primo punto di contatto per qualsiasi segnalazione riguardante carenze o disservizi nella sanità pubblica. Presentando una denuncia presso l’URP, la vittima o il familiare può formalizzare il reclamo, descrivendo in maniera dettagliata tutti gli elementi rilevanti, come data e ora dell’accaduto, nomi del personale coinvolto, specifiche condizioni che hanno generato il disservizio o il danno, e ogni altra informazione utile a contestualizzare l’evento.

Avviato il reclamo, l’URP è tenuto a seguire un preciso iter investigativo, che può includere l’apertura di un’indagine interna volta a riscontrare la veridicità delle accuse riportate. Tale indagine viene condotta dall'amministrazione ospedaliera o dalla ASL di competenza e può comportare sia l’acquisizione di documentazione clinica che l'interrogazione del personale coinvolto, al fine di appurare se vi siano state mancanze o inadempienze. La normativa prevede inoltre che il cittadino sia aggiornato sull’andamento dell’indagine e, in alcuni casi, sull’esito delle verifiche.

Oltre alla procedura amministrativa con l’URP, esistono anche altre vie legali da poter intraprendere qualora l’esito delle verifiche non sia soddisfacente o se si desidera ottenere un risarcimento economico. In questo caso, la vittima di malasanità può ricorrere alla consulenza di un avvocato specializzato in diritto sanitario e risarcimento danni, che la assisterà nel presentare una denuncia formale presso le autorità giudiziarie competenti. In tribunale, sarà possibile richiedere una valutazione delle responsabilità della struttura sanitaria e ottenere un risarcimento proporzionale alla gravità del danno subito.

Avere ben chiaro l’iter di denuncia e segnalazione è essenziale per chiunque desideri far valere i propri diritti in situazioni di malasanità. Rivolgersi agli organi giusti, presentare una documentazione accurata e dettagliata, e conoscere le opzioni legali disponibili rappresentano i primi passi per fare chiarezza sull'accaduto e ottenere il riconoscimento di eventuali colpe da parte della struttura ospedaliera.

Se voglio denunciare un ospedale o un medico, a chi devo rivolgermi?

Se ritieni di aver ricevuto cure mediche inappropriate o negligenza da parte di un ospedale o di un medico e desideri procedere con una denuncia, ecco i passi che generalmente puoi seguire:

  1. Contatta l'Ospedale o la Struttura Sanitaria: Inizialmente, è consigliabile rivolgersi direttamente all'ospedale o alla struttura sanitaria coinvolta. Molti ospedali hanno un ufficio relazioni con il pubblico o un servizio di gestione dei reclami dove puoi presentare formalmente le tue preoccupazioni.
  2. Ordine dei Medici: Se la tua denuncia è specificamente contro un medico, puoi rivolgerti all'Ordine dei Medici della tua regione. L'Ordine dei Medici è responsabile della supervisione e della regolamentazione della professione medica e può indagare sulle condotte professionali dei suoi iscritti.
  3. Avvocato Specializzato: Considera la possibilità di consultare un avvocato specializzato in diritto sanitario o in responsabilità medica. Un avvocato può fornirti una valutazione professionale del tuo caso e guidarti nelle azioni legali appropriate.
  4. Autorità Sanitarie Locali: Puoi rivolgerti anche alle autorità sanitarie locali o regionali. In molti paesi, queste autorità hanno il potere di indagare su reclami relativi a cure mediche e standard ospedalieri.
  5. Autorità Giudiziaria: In casi di grave negligenza o malpractice, puoi presentare una denuncia formale alle autorità giudiziarie. Questo di solito richiede l'assistenza di un avvocato.
  6. Associazioni dei Consumatori o dei Pazienti: Le associazioni di consumatori o di pazienti possono offrire supporto e consulenza su come procedere con una denuncia in campo sanitario.
  7. Garante della Privacy: Se la tua denuncia riguarda una violazione della privacy o della gestione dei dati sanitari, puoi rivolgerti al Garante per la Protezione dei Dati Personali.

Ricorda che la procedura esatta può variare a seconda delle leggi e delle normative del paese in cui ti trovi. È importante documentare accuratamente la tua esperienza, inclusi dettagli, date e qualsiasi comunicazione avuta con i professionisti sanitari coinvolti. Queste informazioni saranno preziose in qualsiasi procedura legale o di reclamo che potresti intraprendere.

Come rivolgersi all'URP per la Denuncia per malasanità

Denuncia per malasanità

La procedura per segnalare un caso di malasanità presso una struttura sanitaria è delineata in modo preciso e prevede, come primo passo, il contatto diretto con l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) del nosocomio in questione. Il cittadino può recarsi fisicamente presso l’URP, oppure scegliere di inoltrare la segnalazione tramite email, fax o telefonicamente, a seconda delle modalità messe a disposizione dalla struttura. È fondamentale che il denunciante porti con sé tutto il materiale necessario per compilare una richiesta dettagliata e completa: ciò include la cartella clinica o sanitaria relativa all’episodio, i dati anagrafici dei medici curanti coinvolti, le date e i dettagli specifici dell’evento oggetto della contestazione, oltre a eventuali referti, diagnosi o certificati che possano supportare la denuncia.

Dopo questa prima segnalazione, l’addetto URP redigerà una richiesta scritta sulla base delle informazioni fornite, dove sarà inclusa una relazione dettagliata dell’episodio segnalato. Questa relazione sarà sottoposta a verifica e dovrà essere inoltrata formalmente all’URP entro un termine massimo di 10 giorni dalla prima comunicazione. In questa fase preliminare, la relazione scritta rappresenta un passaggio cruciale, poiché fornirà il quadro completo e dettagliato dell’accaduto, essenziale per l’avvio dell’indagine.

A seguito della ricezione della segnalazione e della relazione scritta, verrà avviata un'istruttoria che verrà sottoposta al Direttore Sanitario o, in alternativa, al Direttore dell’unità operativa responsabile del reparto coinvolto nell’episodio di presunta malasanità. Questa istruttoria mira a verificare la veridicità delle informazioni riportate, analizzando il contesto dell’episodio segnalato e raccogliendo ulteriori elementi che possano chiarire le dinamiche dei fatti. Potrebbero essere ascoltati i medici e il personale sanitario coinvolto, oltre a essere esaminate le cartelle cliniche e i registri interni per accertare eventuali negligenze, errori o disservizi.

L’URP è tenuto a fornire una risposta entro i termini stabiliti dalla legge, che prevedono un massimo di 30 giorni dalla data di ricezione della segnalazione. Tuttavia, qualora l’indagine richieda un approfondimento ulteriore e una verifica più dettagliata, la normativa consente di prolungare il termine per ulteriori 15 giorni, al fine di garantire una risposta completa e accurata.

Al termine dell’indagine, l’URP, in collaborazione con il Direttore Sanitario o, in alcuni casi, con il Direttore Amministrativo, emetterà una risposta esaustiva in merito al caso di malasanità denunciato. Questa risposta, controfirmata dai dirigenti responsabili, sarà inviata al cittadino, il quale avrà così a disposizione una valutazione ufficiale della struttura sanitaria sui fatti segnalati. A questo punto, il cittadino potrà decidere, sulla base della perizia e delle risposte fornite, se intraprendere un’azione legale per ottenere un eventuale risarcimento, qualora ritenga che le responsabilità della struttura sanitaria siano sufficientemente comprovate.

Questa procedura permette di garantire un diritto fondamentale dei pazienti, offrendo uno strumento di denuncia per chi ritiene di aver subito un torto o un disservizio nell’ambito della sanità pubblica, e assicurando nel contempo alla struttura la possibilità di esaminare e rispondere ufficialmente alle contestazioni avanzate.

Il fenomeno della malasanità in generale

Con malasanità si intende in generale un episodio in cui si verifica una carenza della prestazione dei servizi professionali rispetto alle loro capacità che causa un danno al soggetto beneficiario della prestazione.

Nel corso degli anni è stata identificata in in più maniere: Rosenthal nel 1995 la definiva come "una evidente e dimostrata mancanza di conoscenza e/o abilità nella conduzione della pratica clinica".

Dal punto di vista della storia del diritto e dunque del modo di giudicare tali episodi di malasanità, si è visto nel corso dei secoli un sempre maggiore interesse da parte degli organi preposti, al loro monitoraggio e alla loro condanna.
Il giurista inglese Sir William Blackstone nei suoi Commentaries on the Laws of England (1768) parlò di mala praxis (poi diventato malpractice, un concetto giuridico simile a "negligenza") riferendosi all'attività medica.

In seguito il termine venne ripreso nel 1879 su un giornale medico e si diffuse nella fine del XX secolo.

Gli episodi colpiscono molto l'opinione pubblica, generando ampi movimenti di protesta e tutela del diritto dei cittadini vittime di episodi di malasanità. Fra gli episodi più importanti ci fu quello dell'ospedale cardiochirurgico pediatrico di Bristol, in cui dal 1984 al 1995 ci fu un numero elevato di decessi.

In Italia come siamo messi?

Per quanto riguarda l'Italia, l'episodio più evidente di malasanità che si ricordi riguardava il nuovo reparto di terapia intensiva coronarica a Castellaneta (provincia di Taranto) dove in poco tempo morirono 8 persone: ai pazienti veniva fatto inalare azoto invece di ossigeno.

Per tutelare i cittadini da episodi di malasanità esistono diversi organi di controllo: il general medical council, istituito nel 1858, ha come compito quello di controllare l'attività dei medici. Nel nostro paese, invece, è stata istituita una commissione d’inchiesta che deve valutare gli errori in sanità.

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.