Dopo aver pubblicato l'articolo sulla Carta dei diritti dei bambini, oggi ci buttiamo in un nuovo argomento.
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Per molte coppie, in Italia e non, il desiderio di avere un figlio è grande. Ma allo stesso tempo, purtroppo, è alta anche la possibilità di non poterlo avere in modo naturale e per questo intraprendere strade “alternative” e “accidentate” come quella della procreazione assistita.
Una di queste è appunto questa della procreazione assistita che spesso viene definita come “maternità in provetta” o avere un “figlio in provetta”. Vediamo, quindi, il fenomeno della fecondazione assistita e di tutte le sue sfaccettature.
Quello che però in pochi si domandano è chi è che si affida a queste pratiche? Che tipi di coppie e perché ricorrono alla procreazione assistita? Insomma stilare una sorta di identikit di queste coppie e per farlo si devono prendere in considerazione tanto aspetti sociali ed economici, quanto normativi.
La Regione Lazio e la procreazione assistita
Nella regione Lazio, ma non solo infatti – come riportano alcuni organi di stampa – le normative prevedono l’accesso alla procreazione assistita fino al compimento dei 43 anni per la donna e per un massimo di tre tentativi con le tecniche di I, II e III livello sia che si ricorra a gameti propri o donati, come spiega dettagliatamente anche Pro Vita & Famiglia nel suo approfondimento sulla tematica. Spesso, però, il target di chi concede la procreazione assistita, come gli uffici preposti delle stesse Asl locali, è di circa un decennio più giovane e si arriva quindi ad avere donne e uomini con una media di 33-34 anni.
Oltre a questo dato, quelle che emerge maggiormente – almeno per le regioni centrali italiane – è una prevalenza di coppie provenienti dalle stesse regioni e da quelle limitrofe ma solo dal sud-Italia, segno che al nord non ci si sposta molto per la procreazione assistita.
Poi da non sottovalutare c’è, ovviamente, il fatto economico che può spingere o meno le coppie a rivolgersi alla procreazione assistita e a farlo più o meno volte. Le varie tariffe sono stabilite dalla legge e differiscono dalle singole prestazioni. Si può andare, dunque, da un minimo di circa 350 euro per la fecondazione omologa di I livello, arrivando addirittura fino ai 4mila euro per l’approvvigionamento degli ovociti nella tecnica eterologa. Dettagli che, per quanto se ne possa dire il contrario, fanno il paio con una tecnica aberrante come può essere quella dell’utero in affitto. Non solo, quindi, la questione etica e morale, ma anche la valutazione oggettiva della mercificazione di una fase – come dicevamo prima, quella della procreazione di una nuova vita – che viene ridotta a qualcosa da comprare, qualcosa addirittura di costoso e quindi appannaggio solo di chi se lo può permettere.
Il sentimento di “non rassegnazione”
Quanto detto in queste righe, magari con linguaggio forte e diretto non vuole però ovviamente essere inteso o diventare una forma di indifferenza o, peggio, di accusa e denigrazione verso le tante coppie che sono mosse dal desiderio naturale e umano di avere un figlio e dalla conseguente grave situazione di disagio se questo figlio non arriva. Allo stesso tempo altrettanto naturale e umano è il sentimento di “non rassegnazione” al pensiero o all’eventualità di non poter diventare genitori e costruire insieme una famiglia, magari anche numerosa.
Come però è bene ribadire, la stessa convinzione – non solo etica e morale, non solo nel privato – anche e soprattutto medica e scientifica dovrebbe essere quella di non vedere la procreazione assistita e tutte le sue sfaccettature come una panacea per tutti i mali che riguardano questo aspetto importante per la vita delle coppie. La moderna biologia non può dunque far risiedere la soluzione del problema principalmente in un laboratorio dove si lavora con delle provette.
Fecondazione assistita in Italia
Sebbene quella della procreazione assistita sia una pratica poco diffusa e soprattutto, poco conosciuta negli ultimi sei anni, in Italia ha subito un incremento del 20%. Sono sempre di più, infatti le persone che, non potendo avere figli naturalmente, si affidano a questa operazione all’avanguardia che consente di impiantare un ovulo fecondato all’interno dell’utero della donna.
Fortunatamente, l’incremento delle persone che scelgono di effettuare la procreazione assistita, è dovuto al fatto che sono state agevolate moltissime pratiche legislative, che rendevano questo processo lungo e macchinoso, ma, soprattutto, sono state sdoganate moltissime linee di pensiero, di carattere prettamente etico, che portavano a vedere la pratica della procreazione assistita, sbagliata sotto diversi punti di vista.
Anche il fatto che in Italia sia di grande rilievo il pensiero della chiesa, ha reso davvero difficile la diffusione di questa pratica, in quanto la linea ecclesiastica l’ha sempre definita immorale e contro tutto ciò che riguarda i principi cattolici.
Ultimamente, si sono aperti molti orizzonti anche su questo fronte e il Vaticano sta accettando sempre di più la procreazione assistita come un normale metodo di concepimento.
Ci troviamo di fronte ad un grosso passaggio generazionale e speriamo che la prossima generazione sia libera di poter scegliere la procreazione assistita senza subire il pregiudizio di una linea di pensiero ormai obsoleta.
FIVET: perché la si pratica e rischi
La FIVET è il nome utilizzato per indicare la già citata fecondazione in vitro e all’interno di questo troviamo tutta una serie di procedure più o meno complesse impiegate nel trattamento di problemi di fertilità per una fecondazione assistita. In questa procedura, l’ovulo e lo spermatozoo vengono lasciati in una capsula Petri e si attende che la fecondazione avvenga “naturalmente” (a differenza della ICSI dove si inietta direttamente lo spermatozoo scelto all’interno dell’ovulo).
Secondo le linee guida italiane, la FIVET viene utilizzata nel caso di:
- Tube danneggiate oppure occluse: questo significa che non potrà in alcun modo avvenire un incontro tra ovulo e spermatozoo naturalmente
- Infertilità maschile (grado moderato): si manifesta con una concentrazione spermatica sotto la media, una scarsa motilità o con forme e dimensioni anomale degli spermatozoi
- Endometriosi: condizione che consiste nello sviluppo di tessuto uterino al di fuori dello stesso causando problematiche funzionali a carico delle ovaie e non solo, riducendo la fertilità femminile e rendendo quasi sempre necessario il ricorso alla fecondazione assistita
- Infertilità sine causa: quando non si riscontra alcun problema attraverso gli esami ma comunque la coppia non riesce a procreare
- In tutti i casi in cui le tecniche di primo livello non dovessero funzionare (stimolazione ormonale, IUI…)
Pur essendo la FIVET una procedura di fecondazione assistita sicura, non è esente da rischi ed è meglio conoscerli per avere un quadro completo prima di scegliere.
Tra questi vi segnaliamo:
- Sindrome da iperstimolazione ovarica: gonfiore e dolore alle ovaie che si manifesta, anche, con nausea, vomito e diarrea
- Effetti collaterali non gravi quali vertigini, aumento di peso, dolori addominali
- Più raramente, emorragie ed infezioni
- Concepimento multiplo (nel 28% dei casi) che comporta: parto prematuro, aborto (in percentuale paragonabile a quella che si ha in caso di naturale concepimento), basso peso alla nascita, anemia.
- Gravidanza extrauterina per il 2-5% delle donne
Se dovessero preoccuparvi, invece, i difetti congeniti, anche in questo caso è l’età della madre a comportare rischi maggiori o minori, esattamente come per il naturale concepimento.
Infine, vi ricordiamo che il ricorso alla FIVET può risultare estenuante sia dal punto vista fisico che mentale, lo stress è infatti elevato e bisogna essere preparati anche a questo e non solo economicamente.
FAQ
Che cos'è la fertilizzazione in vitro (IVF)?
La fertilizzazione in vitro (IVF) è una delle tecniche di procreazione assistita più conosciute e utilizzate. Il processo comporta la raccolta di ovuli da una donna, che vengono poi fecondati in laboratorio con lo sperma di un uomo per creare embrioni. Gli embrioni vengono quindi impiantati nell'utero della donna con la speranza che si verifichi una gravidanza. L'IVF è spesso utilizzata quando altre tecniche di procreazione assistita non hanno avuto successo o in caso di problemi di fertilità sia maschili che femminili.
Che cos'è l'inseminazione artificiale?
L'inseminazione artificiale è un metodo di procreazione assistita che comporta l'introduzione dello sperma direttamente nell'utero di una donna durante il suo periodo fertile. Questo metodo può essere utilizzato quando ci sono problemi di qualità dello sperma, difficoltà con il rapporto sessuale, o in caso di coppie dello stesso sesso o donne single che desiderano avere un figlio. Può essere fatto utilizzando lo sperma del partner della donna o lo sperma di un donatore.
Che cos'è la donazione di gameti?
La donazione di gameti è un processo in cui un individuo dona i suoi ovuli o spermatozoi per aiutare un'altra persona o coppia a concepire un bambino attraverso la procreazione assistita. Le donazioni di ovuli sono spesso utilizzate in caso di problemi di fertilità femminili, mentre la donazione di spermatozoi può essere utilizzata per problemi di fertilità maschili, per coppie dello stesso sesso femminile o per donne single.
Che cos'è la surrogazione?
La surrogazione è una forma di procreazione assistita in cui una donna accetta di portare a termine una gravidanza per un'altra persona o coppia, che diventerà il genitore legale del bambino alla nascita. Esistono due tipi principali di surrogazione: la surrogazione gestazionale, in cui l'ovulo della madre intenzionale o di una donatrice viene fecondato e impiantato nella madre surrogata, e la surrogazione tradizionale, in cui la madre surrogata fornisce anche l'ovulo.
Cos'è la Legge 40?
La Legge 40 è una legge italiana sulle tecniche di procreazione assistita. Introdotta nel 2004, stabilisce limiti rigidi su come e quando possono essere utilizzate le tecniche di procreazione assistita. Tra le sue disposizioni, vi sono il divieto di donazione di gameti e embrioni, la limitazione dell'accesso alla procreazione assistita solo alle coppie eterosessuali in età fertile, e il divieto di sperimentazione su embrioni. Tuttavia, alcune di queste disposizioni sono state modificate o annullate da sentenze della Corte Costituzionale o da Referendum popolari.
Cos'è l'embriologia?
L'embriologia è la branca della biologia che studia lo sviluppo e la crescita degli embrioni. Nel contesto della procreazione assistita, l'embriologia si riferisce al processo di fecondazione dell'ovulo, allo sviluppo dell'embrione nei primi giorni dopo la fecondazione, e all'impianto dell'embrione nell'utero. Gli embriologi lavorano nei laboratori di procreazione assistita per monitorare lo sviluppo degli embrioni e aiutare a garantire le migliori possibilità di successo del trattamento.
Che cos'è l'infertilità?
L'infertilità è definita come l'incapacità di concepire un figlio dopo un anno di rapporti sessuali non protetti. Può essere causata da una serie di fattori sia maschili che femminili, tra cui problemi con la produzione di spermatozoi o ovuli, anomalie strutturali dell'apparato riproduttivo, problemi ormonali, o fattori di stile di vita come il fumo o l'obesità. La procreazione assistita, che include tecniche come l'IVF e l'inseminazione artificiale, può offrire speranza a molte coppie che lottano con l'infertilità.