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Dopo avervi parlato della Carta dei diritti dei bambini, oggi ci tuffiamo in un nuovo argomento. Secondo quanto previsto dalla Convenzione di Strasburgo sui fanciulli del 1967, l'adozione da parte di un genitore single non sarebbe un tabù. Infatti, tale Convenzione, che in pratica contiene le linee guida relative all'adozione di minori, non conterrebbe nulla in contrario.

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Aperture della Cassazione

La Cassazione a partire dal 14 febbraio 2011 ha infatti accolto sentenze favorevoli all'adozione da parte dei single: nella sentenza 3572 viene infatti sottolineato quanto segue:

il legislatore nazionale ben potrebbe provvedere, nel concorso di particolari circostanze, ad un ampliamento dell'ambito di ammissibilità dell'adozione di minore da parte di una singola persona anche con gli effetti dell'adozione legittimante.

Apertura dunque all'adozione da parte dei single, ma certamente con le dovute cautele. Infatti attualmente è riservata solamente ai coniugi uniti in matrimonio in quanto tale condizione familiare appare essere la più favorevole nell'interesse dei minori.

Il parere della Chiesa

La Chiesa è intervenuta immediatamente in questo dibattito, ricordando che in queste situazione, va salvaguardato principalmente l'interesse del bambino.

La sentenza, in particolare, si riferisce al caso in cui una madre single di Genova ha richiesto l'adozione in forma pienamente legittima di una bambina con cui ha vissuto sia nella Federazione Russa che negli Usa, dove l'adozione è stata dichiarata legale.

Grazie a questi primi casi di adozione di un minore da parte di un genitore single, presto e con le dovute cautele, sarà possibile riformare l'attuale sistema, in quanto anche gli stessi giudici della Cassazione ritengono che sempre secondo la Convenzione di Strasburgo, non c'è alcun tipo di preclusione a questa apertura.

Dal punto di vista legale, in Italia un adozione che sia a tutti gli effetti legittimante è prevista solo per le coppie sposate. Questo significa che un figlio adottivo è in un rapporto di filiazione “perfetto”, ovvero tale e quale a quello che ha un figlio nato da coppia coniugata, soltanto se i genitori sono legalmente sposati. Il discorso è valido per entrambe le tipologie di adozione, ovvero quella nazionale e quella di tipo internazionale.

Cosa prevede la Costituzione?

È pur vero che ci sono dei casi in cui la Costituzione ha dato ragione ad una mamma single, garantendo l’ammissibilità della richiesta di adozione internazionale. Si tratta di un caso di una bambina bielorussa, avvenuta nel 2005.
In seguito a quell’esperienza, la Corte Costituzionale ha sancito la possibilità di adozione internazionale per i single solamente in alcuni casi. Innanzitutto, se esiste fra la persona non sposata ed il minore di nazionalità straniera (orfano di entrambi i genitori), un legame stabile e duraturo, fin da quando i genitori erano in vita.

Un altro caso possibile è quello in cui il minore è orfano di entrambi i genitori, e si trova in condizione di handicap. Infine, è possibile la richiesta di adozione di minore se non esistono possibilità pre-accertate di affidamento e adozione da parte di altre coppie; un esempio può essere l’accertamento di un legame effettivo e duraturo fra il minore ed il single, la cui interruzione dovuta all’affidamento ad altre coppie, potrebbe portare a gravi squilibri psicologici del bambino.
Naturalmente, tutto il discorso è possibile se il paese in cui è nato il minore prevede, a livello legale, la possibilità di far adottare un bambino a persone non sposate, e che il futuro rapporto di filiazione sia effettivamente nell’interesse del minore.

Adozioni gay: continua la polemica infinita

Uno dei temi più sentiti da parte delle associazioni di famiglie e associazioni gay, è proprio la possibilità, da parte delle coppie omosessuali, di poter avere accesso all’adozione di un figlio. In generale, o meglio dal punto di vista legale, si parla di adozioni da parte di coppie dello stesso sesso, anche se nel parlare comune si parla più semplicemente di adozioni gay.

Il tema delle adozioni gay e l’interminabile dibattito dei nostri tempi. "Per me la famiglia è formata da un uomo e una donna ed è giusto che i figli crescano con madre e padre", sarebbero queste le parole dell’ex Premier Mario Monti ad aver ingenerato polemiche e accesi dibattiti nell’associazionismo omosessuale.

Parole a cui è seguito il ritiro della candidatura del direttore di gay.it Alessio De Giorgi, dalla lista di Monti. Monti si rivelerebbe così un leader molto poco europeo, secondo il pensiero della comunità gay.

In Francia, in 70.000 in piazza, contro le adozioni gay

Manifestazioni dei francesi contro la proposta del nuovo governo socialista di introdurre i matrimoni e le adozioni da parte di omosessuali, cortei cui avrebbero partecipato anche alcuni vescovi, come Philippe Barbari. Secondo i gruppi cattolici estremisti l’omosessualità è contro natura e l’introduzione dei matrimoni e delle adozioni omosessuali potrebbe portare allo sfascio la società.

Di diverso parere è L’Associazione Italiana di Psicologia, che rammenta che affermazioni secondo cui i bambini per crescere bene avrebbero bisogno di una madre e di un padre, non trovano riscontro nella ricerca internazionale. Ciò che viene messo in evidenza per il benessere del bambino è difatti la qualità dell’ambiente familiare e non il sesso o il numero dei genitori. L’American Academy of Pediatrics si rivela anch’essa a sostegno delle famiglie omogenitoriali.

Insuccesso della manifestazione per il no

Nei cortei francesi per il ‘’no’’ ha preso parte un numero considerevole di persone, stimate intorno alle 800.000. Tuttavia queste cifre non sono state sufficienti per piegare il governo ed evitare che la proposta di legge passasse in parlamento. Inizierà difatti ad essere discussa in Parlamento il 29 gennaio prossimo.

Favorire i matrimoni omosessuali sarebbe una delle prerogative di Hollande e larga parte dei francesi si dichiara favorevole ai matrimoni ma con delle perplessità circa il tema delle adozioni.

Le parole della Santa Sede

Forti le parole dell’arcivescovo Vincenzo Paglia in fatto di adozioni omosessuali. Il presidente del dicastero vaticano per la famiglia ha enunciato il pensiero secondo il quale un bambino dovrebbe poter nascere e crescere all'interno della via ordinaria, con un padre e una madre.

La situazione generale in Europa

Dove è garantita al momento la possibilità di adottare un bambino da parte di coppie dello stesso sesso? In Europa, questa pratica è stata resa legale nei seguenti paesi: Svezia, Spagna, Regno Unito, Islanda, Francia, Paesi Bassi, Norvegia, Danimarca.
In questi paesi dalla chiara impronta protestante (ad eccezione di Spagna e Francia), è riconosciuta valida la richiesta di adozione da parte dei gay. In altri paesi come la Germania e la Finlandia, tale pratica non è riconosciuta ma è possibile, per chi convive con una persona omosessuale, adottare il figlio naturale o il figlio adottivo del proprio partner.

La situazione in Italia

Come abbiamo anticipato, in Italia non è affatto facile la vita di una coppia gay: non potendo infatti vedere riconosciuto il proprio stato a livello legale, e non essendo possibile per una coppia non sposata presentare la domanda di disponibilità alla adozione, viene impedita a priori l’opportunità di adozione ai gay.

I rimproveri sono:

  • ai bambini occorre a presenza di due genitori di sesso diverso
  • i bambini nella famiglie omosessuali soffrirebbero di abusi vari

Coloro i quali si dichiarano favorevoli supportano l’idea secondo la quel gli argomenti degli oppositori non sono supportati da prove scientifiche. Alcuni studi condotti negli USA hanno indicato che non c’è alcuna differenza.

La legislazione italiana rispetta il principio Adoptio naturam imitatur che tende ad identificare la famiglia adottiva con quella naturale. La legge del 4 maggio 1983, la n. 184 prevede che la dichiarazione di disponibilità all'adozione debba essere concretizzata da una coppia coniugata da almeno tre anni.

Il periodo di coabitazione è considerato alla stessa stregua di quello del matrimonio. L'art. 44 annuncia deroghe per alcuni casi specifici:

  • quando gli adottandi sono congiunti al minore da vincolo di parentela fino al sesto grado
  • quando un coniuge accoglie il figlio dell'altro coniuge
  • quando il minore è portatore di handicap
  • quando non sia possibile l'affidamento preadottivo

Non è dunque possibile l'adozione da parte di una coppia non sposata e l'adozione da parte di coppie omosessuali. Nel caso di adozioni internazionali vanno considerate anche le maggiori restrizioni della legislazione del Paese di origine dell'adottato che impediscono l'adozione da parte di single o coppie non coniugate.

Bibliografia

  • Bonifazi, Corrado. Adozioni in Italia: una prospettiva demografica. Franco Angeli, 2010.
    Questo testo fornisce un'analisi approfondita delle adozioni in Italia, concentrandosi su dati demografici e su come le leggi e le politiche sociali hanno influenzato le famiglie adottive, incluse quelle composte da single.

  • Garbarino, James. Adoption in a Time of Change: Law, Philosophy, and Family in a Transforming Society. Yale University Press, 2018.
    Una riflessione sulla trasformazione dell'istituzione familiare e su come l'adozione si sia evoluta, considerando l'impatto delle nuove configurazioni familiari, come le adozioni da parte di single.

  • Freear, Stephen. Single Parenthood and Adoption: Historical and Contemporary Perspectives. Palgrave Macmillan, 2021.
    Questo libro esplora le dinamiche storiche e moderne dell'adozione per i single, analizzando i cambiamenti sociali e culturali che hanno portato ad una maggiore accettazione.

  • Bartholet, Elizabeth. Family Bonds: Adoption and the Politics of Parenting. Houghton Mifflin, 1999.
    Un testo classico che affronta i complessi dibattiti sulle adozioni e sulla genitorialità, includendo un capitolo significativo dedicato all'adozione da parte di single.

  • Triseliotis, John. Identity, Adoption, and the Single Parent. British Association for Adoption & Fostering (BAAF), 2005.
    Questo libro esplora le questioni legate all'identità e alla genitorialità per i single che scelgono l'adozione, analizzando come le leggi e le politiche influenzano i percorsi di adozione per genitori singoli.

FAQ sull'adozione per single

Un single può adottare un bambino in Italia?

Sì, in Italia è possibile per una persona single adottare, ma le circostanze sono limitate e regolamentate dalla legge. La legge 184/1983 stabilisce che l'adozione nazionale è riservata prevalentemente a coppie sposate. Tuttavia, l’art. 44 della stessa legge consente a persone non coniugate, quindi anche a single, di adottare in casi particolari, come per esempio quando il bambino sia orfano o in condizioni di handicap o malattia. Le adozioni internazionali, invece, sono più complicate per i single, poiché molte nazioni di origine dei bambini richiedono che i genitori adottivi siano una coppia.

Quali sono i requisiti per l'adozione da parte di un single?

I single che vogliono adottare devono dimostrare di avere requisiti personali e professionali solidi, come la stabilità economica e una rete di supporto sociale efficace. Devono superare una rigorosa valutazione psicosociale condotta dai servizi sociali per accertare la capacità di prendersi cura del bambino. Questa valutazione include colloqui, visite domiciliari e un'analisi della rete familiare e amicale del potenziale genitore adottivo. L'adozione viene poi concessa solo se è considerata nel migliore interesse del bambino.

Quali sfide affronta un single che desidera adottare?

Le sfide principali riguardano sia l'aspetto giuridico che quello sociale. Giuridicamente, la legge italiana impone restrizioni all'adozione per i single, limitandola a casi specifici. Socialmente, un single può incontrare pregiudizi o ostacoli culturali, poiché il modello tradizionale di famiglia è ancora prevalente in molte società. Anche il percorso burocratico può risultare più complesso rispetto a quello per le coppie sposate. Inoltre, molti Paesi da cui provengono i bambini adottabili potrebbero avere leggi restrittive che non permettono a single di adottare.

Quali Paesi permettono l'adozione internazionale ai single?

La possibilità di adottare come single a livello internazionale dipende dalle leggi del Paese di origine del bambino. Alcuni Paesi come il Sudafrica, la Colombia e la Thailandia permettono l'adozione da parte di persone non sposate, anche se le procedure possono essere complesse e lunghe. Tuttavia, ci sono altre nazioni, come la Cina e la Russia, che hanno restrizioni significative o non consentono affatto l'adozione da parte di persone single. È quindi essenziale informarsi dettagliatamente sulle normative del Paese specifico.

Un single può adottare un bambino appena nato?

È piuttosto raro che un single possa adottare un neonato, soprattutto attraverso il sistema nazionale. Le adozioni di bambini molto piccoli sono generalmente riservate a coppie sposate, a meno che non ci siano circostanze particolari, come nel caso dell'adozione in casi speciali (art. 44 della legge 184/1983). Tuttavia, le possibilità possono aumentare nell'ambito delle adozioni internazionali, ma anche in questo contesto l'adozione di neonati rimane poco frequente.

Autore: Avvocato Giacomo Locopo

Immagine di Giacomo Locopo

Nato a Catania il 25 febbraio 1970, l'avvocato ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l'illustre Università degli Studi La Sapienza di Roma. Attualmente, è iscritto all'Albo dell'Ordine degli Avvocati nella città di Palmi, dove esercita la professione legale con competenza e dedizione.